domenica 28 maggio 2023

Gita ad Albarella

 DA TRIESTE A ALBARELLA 

I miei ricordi di Albarella risalgono al 1991 quando ero in servizio sulle motovedette dei Carabinieri del Reparto Operativo Nucleo Natanti di Venezia e fui mandato in servizio sulla foce del fiume Pò perché pescatori chioggiotti e ferraresi cominciarono a spararsi per la guerra delle vongole.

All'epoca con la motovedetta andavo al Marina di Albarella solamente per fare rifornimento di gasolio e i miei ricordi mi riportavano immagini di un luogo turistico di lusso. Grandi Yacht ormeggiati nel marina e lussuose ville nei paraggi, campi da golf frequentati dall’alta società veneta e lombarda seguiti a vista dalle loro guardie del corpo, ecc. ecc.. 

All’epoca mi dissero addirittura che sull’isola pascolavano liberi i daini e altri animali selvatici.

Quale occasione migliore, in questo anno di COVID 19, di ritornare in quei luoghi nei panni di turista neo pensionato?

Tanto più che quei luoghi, Giulia non li aveva mai visti.

Ritorniamo a giugno 2020.

Data la distanza e il tipo di viaggio intrapreso, il marina di Albarella è stato già contattato il giorno prima per prenotare un ormeggio al numero di telefono 0426332262.

Le impiegate del marina si dimostrano molto gentili già al telefono e oltre a darmi conferma che avrebbero tenuto un posto barca per la nostra Frea mi chiedono in quante persone saremo per metterci a disposizione anche due biciclette, in dotazione del Marina, per visitare l’isola.

Il cielo di metà giugno è ancora stellato quando molliamo gli ormeggi.

Passate le dighe Rizzo la prua è 240°. Poca aria e si procede a motore a velocità di crociera di quasi 6 nodi su un mare liscio che riflette le ultime stelle a ponente. Le previsioni del tempo ci avevano avvisato che l’alta pressione estesa su tutto l’Adriatico settentrionale non ci avrebbero concesso molto vento. Solo a metà pomeriggio, poche ore prima del nostro arrivo, una leggera brezza ci ha accompagnato alla nostra destinazione.

La navigazione lungo le coste venete deve essere condotta prestando cautela perché, altre ai campi boe e allevamenti ittici segnalati sulle cartografie ufficiali, in mare si possono trovare innumerevoli oggetti riversati dalla corrente proveniente dalle foci dei fiumi e dalla laguna veneta soprattutto dopo violenti temporali estivi.

Atterrando verso Albarella e precisamente verso la foce del Po’ di Levante, i fondali si abbassano a quote che per noi triestini possono essere insolite. Infatti, alla boa rossa di allineamento per l’ingresso del porto, distante circa mezzo miglio dalle bocche di porto, il fondale segna già meno di 5 metri. Se a questo si aggiunge che spesso in zona vi sono foschie che possono nascondere i punti di riferimento di una costa già di per se bassa e monotona ci si rende conto che la cautela deve essere massima.

Dalla predetta boa rossa, la prua per entrare in porto in sicurezza è di 214° con la raccomandazione di mantenere la destra nel canale.

I marinai del marina, preavvisati sul canale 9 vhf, sono venuti ad accoglierci all’ingresso del porto per accompagnarci al nostro posto.

Entrata di poppa in mezzo alle briccole. Due cime a prua sulle briccole e due cime a poppa sul molo di cemento. Acqua e energia elettrica a pochi passi.

Dopo le solite formalità svolte presso la reception, dove effettivamente ci vengono consegnate anche le chiavi delle nostre due biciclette, cominciamo i nostri giri turistici proprio con il giro del porto.

Il Marina ci da l’aria di un luogo che effettivamente in passato deve aver vissuto grandi fasti. Ai giorni nostri, pur essendo un luogo molto dignitoso e ben mantenuto, si nota l’assenza di recenti ammodernamenti.

Tutte le persone con le quali abbiamo avuto modo di parlare, ci hanno rivolto grande cordialità e sono state prodighe di consigli e utili informazioni sul posto e soprattutto sui ristoranti dell’isola.

L’isola è privata. Per l’ingresso da terra bisogna dimostrare alla vigilanza che controlla gli accessi, di aver affittato casa o di essere ormeggiati nel marina. Durante il nostro soggiorno abbiamo notato che la vigilanza lungo le strade dell’isola è assidua e continua.

Aree residenziali caratterizzate da costruzioni di lusso con l’immancabile piscina,


immerse nel verde e contornate da canali arginati da moli. Ci ha stupito veramente la limpidità dell’acqua che scorre in questi canali. Qui, al posto di yacht di lusso ci sono solo giochi gonfiabili e pedalò legati agli anelli lungo la banchina.

Il tramonto ha lasciato il posto alle stelle e nei prati i pavoni lasciano spazio alle lepri che liberamente pascolano nelle aree verdi tutte e sempre molto curate.

 Sorprendentemente, l’unica famosa specie selvatica autoctona della zona manca all’appello. Infatti, non abbiamo visto ne sentito neanche una zanzara. Mistero subito svelato quando cominciamo a vedere frequenti passaggi di autocisterne adibite al trattamento degli alberi con la citronella.

Fine giornata presso uno dei ristoranti consigliati sull’isola per il rapporto qualità prezzo. Suggerimento che si è rivelato ottimo dato che ci siamo trovati bene tanto da ritornare anche la sera successiva.


Il giorno successivo, dopo la colazione su Frea, riprendiamo le nostre biciclette e ci avventuriamo per il giro dell’isola.


I confini naturali dell’isola sono il mare a est e argini ciclabili lungo il resto del perimetro.

A Nord Porto Caleri. Poco fondo, solo per piccole barchette con il motore fuoribordo.

A sud Porto Levante e l’ingresso al Marina dove siamo ormeggiati.

La spiaggia dell’isola è, per la maggior parte, a pagamento ma anche il restante spazio di libero accesso è molto ampio con la sabbia pulita e poco frequentata.



All’interno dell’isola c’è anche uno sporting center con campi da golf (dove effettivamente ancora oggi pascolano liberi i daini), campi da tennis e piscine. Qui i prezzi per ombrellone e sdraio sono più bassi di quelli praticati agli stabilimenti balneari di Grado in netto contrasto invece con i prezzi che abbiamo visto nelle vetrine di certi negozi di abbigliamento griffato.



Alla nostra partenza da Albarella ci lasciamo alle spalle un posto molto bello e ci auguriamo di poter ripassare un giorno magari per una tappa lungo una crociera che ci porti a visitare luoghi italiani ancora più a sud.

Un marina comodo e accogliente con tariffe leggermente più basse della media del nord Adriatico.

Paolo e Giulia


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