Giorno 26 agosto
Passato il fine settimana all'ancora a San Bartolomeo, alle primissime luci dell'alba, le lunghe dita di Aurora, lasciamo il nostro ancoraggio con la barca di Lucio e Linda a poche decine di metri da noi e con vento fresco di bora iniziamo la nostra navigazione verso oriente evidentemente con la benedizione degli Dei visto il vento
Delle due opzioni ovvero andare direttamente a Venezia oppure scendere per l'istria fino a Orsera per poi attraversare l'adriatico, scegliamo la seconda.
Arriviamo a Orsera alle 14.30. Caliamo l'ancora nella solita baia è ci godiamo un bel bagno e fine della giornata in relax.
Giorno 27 Agosto
Dopo aver lasciato lancoraggio solo per andare a fare gasolio, abbiamo passato all'ancora in relax la giornata.
I frequenti bagni sono benefici per la caviglia di Giulia
Giorno 28 Agosto
Ore 5.30 salpiamo l'ancora e dirigiamo la navigazione dritta per Ravenna
Navigazione noiosa, tutta a motore.
Vento praticamente nullo.
Come se non bastasse strada facendo abbiamo tirato a bordo un sacco di mosche. Ma cosa ci fanno le mosche in mezzo al mare?
Nel corso della giornata scambio alcune mail con il Ravenna Yacht Club.
Mi confermano che è disponibile un posto per noi e che c'è la convenzione con la Lega Navale Italiana di Ravenna. Dato che questa Sezione non dispone di una base nautica, hanno stipulato una convenzione con il RYC per la quale, esibendo naviglio e tessera di socio LNI si Ottiene un prezzo di un posto barca per I transiti di 2 euro al mt. di LFT.
Siamo quasi al tramonto che arriviamo in prossimità delle bocche di porto di Ravenna e chiamo via telefono il marinaio di vigilanza il quale mi da le istruzioni per raggiungere il posto assegnato.
Posto 251 tra briccole e su pontile galleggiante.
Arrivati sul posto i gentili vicini di barca si prestano subito a darci una mano passandoci gli ormeggi di poppa.
Ci presentiamo e con Daniele e sua moglie cominciamo subito una cordiale conversazione.
La base nautica del circolo ci appare subito riparata e confortevole e dopo il chek in con il marinaio, andiamo a mangiare qualcosa in un locale lì vicino. "Il Baretto".
Ora qui è accaduta una cosa che, a detta anche del cameriere, non è tanto frequente. Siamo stati aggrediti da nuvole di zanzare. Si buttavano perfino nella birra e nel fritto misto appena arrivato in tavola.
Tutto è durato circa 30 minuti durante i quali abbiamo mangiato di fretta e siamo scappati. Peccato perché il locale era carino e il cibo veramente buono.
Poi, tornati a bordo, siamo crollati dal sonno. Io ho dormito in coperta a causa del gran caldo ma per tutto il tempo e fino al mattino, le zanzare non si sono fatte più sentire.
Giorno 29 agosto
Fatta colazione vado a noleggiare una macchina perché marina di Ravenna è distante e vogliamo andare a visitare i monumenti della città.
PlayRent si chiamo il noleggiatore e dentro l'ufficio trovo una signora simpatica che si chiama Francesca.
Dopo un pò di chiacchiere finisce che ci fa lo sconto e non ci prende il deposito dalla carta di credito.
Due giorni per una Y 70 euro invece che 70.
Torno al Ryc a prendere Giulia e dopo aver fatto anche un pò di spesa al vicino coop andiamo in centro.
Il caso vuole che la nostra visita cominci con la chiesa di San Vitale ed il mausoleo di Galla Placidia.
Alla biglietteria acquistiamo direttamente anche i biglietti per Sant'Apollinare Nuovo ed il battistero dei neoniani dato che sono siti museali della Curia Arcivescovile.
Dopo la basilica di San Vitale ed il mausoleo di Galla Placidia, ci infiliamo per
pranzo presso un locale subito fuori San Vitale. Piadineria alla Zabariona!
Facciamo due chiacchiere con il titolare che ci racconta della lunga storia di ristoratori della sua famiglia spiegandoci le foto appese ai muri ed il significato di Zabariona. Cosi chiamata una signora del '700. Vedova di un pescatore che ha messo su una locanda divenuta famosa anche per la portanza fisica (...culo come un barile e viso tondo come la luna...). Dal suo locale passarono anche Garibaldi, Bixio e Mameli. Si dice che anche "il Passatore" si fermò a bere il buon vino, Storia che prosegue anche con i suoi figli che hanno aperto l'osteria alla Zabariona, presidio slow food, proprio di fronte.
Per andare da un luogo all'altro Giulia da fondo a tutte le sue risorse per camminare e così, nel pomeriggio, è il turno della chiesa di Sant'Apollinare Nuovo e del battistero dei neoniani.
Stanchissimi facciamo ritorno al RYC dove ci aspetta una bella doccia e la cena a bordo di Frea.
Giorno 30 Agosto
Colazione in barca. Con calma dato che le visite di oggi riguardano solo la Chiesa di Sant'Apollinare in Classe ed il mausoleo di Teodorico.
Prima di metterci in macchina vado presso la segreteria del RYC dove finalmente conosco la segretaria Sig.ra Chiara. Gentilissima di fornire ogni informazione utile e mi spiega che infatti c'è la convenzione con la locale sezione della LNI per la quale, esibendo la tessera del naviglio e di socio, il costo quotidiano per l'ormeggio di Frea è di circa 20 euro con tutti i servizi di un marina (bagni super!)
Quindi il conto totale finale, per tre giorni, ammonta a 64 euro.
Mi dice anche la signora che:"...mi hanno detto di chiedervi, visto che siete triestini, se volete partecipare alle veleggiate in programma proprio per il giorno seguente. La prima di trasferimento a Porto Garibaldi e la seconda veleggiata vera e propria a nord di porto Garibaldi. Potete anche fare solo una di queste e poi L''Assonautica di porto Garibaldi ci offre la cena e un posto barca dove dormire."
Il mio progetto iniziale era di andare un pò più su di Porto Garibaldi ma l'idea di vedere un posto nuovo e di conoscere altre persone mi sembra molto carina. È così che con Giulia decidiamo di iscriverci alla prima veleggiata di trasferimento perché, non ci sembra il caso di mettersi a fare regate con Frea.
Maglietta, portachiavi e appuntamento alle ore 9 di domani sabato 31 per il breefing.
In segreteria mi rivedo con Claudio Terrieri.
La notizia che siamo una coppia di triestini ha fatto il giro dei pontili perché, al mio rientro a bordo, dei ragazzi che stanno sistemando una barca vicino a noi, essendo toscani, mi chiedono notizie sulla navigazione in Adriatico. Vorrebbero andare prima a Venezia e poi venire anche a Trieste. Fornisco loro le informazioni che chiedono e li rimando alle pubblicazioni reperibili alla libreria Mare di Carta di Venezia.
Partiamo quindi per Sant'Apollinare in Classe. Qui riceviamo la notizia che, tutti i siti museali statali di Ravenna, hanno l'accesso gratuito perché ricorre l'anniversario della morte di Teodorico.
Quindi giornata di visite gratuite.
Dopo aver visitato Sant'Apollinare in Classe decidiamo di andare a pranzo in un locale consigliatoci dai nostri vicini di barca Daniele ed Eva (Franchini 43).
Il locale si chiama "al brutto anatroccolo". Trattoria piena di operai e fortuna vuole che troviamo un posto libero.
Le pietanze che vediamo sugli altri tavoli e la lettura del menù ci invogliano a ordinare di più di quello che avremmo preso solitamente. Un antipasto misto freddo condiviso e strozzapreti con le canocchie per entrambi vino, acqua e caffè per Giulia. Tutto veramente abbondante e squisito per 48 euro.
Il nostro ritorno a Ravenna prevede anche una sosta ad un centro commerciale. Così, tanto da far passare le ore più calde.
Proseguiamo poi per il Mausoleo di Teodorico.
Torniamo poi a Marina di Ravenna.
Lasciata Giulia in barca, io vado a riportare la macchina davanti all'autonoleggio così come concordato con la signora Francesca. Poi rientro con il bus
Ceniamo di nuovo al Baretto e poi, finalmente a nanna.
Giorno 31 agosto
Facciamo colazione, prepariamo Frea e ci presentiamo al breefing delle ore 9.
Alle 09.30 circa, salutiamo Daniele e Eva e molliamo gli ormeggi per la linea di partenza
Partiamo un pò in ritardo sull'ora prevista. Poco vento per veleggiare, navigazione con il caldo è vento di lasco.
Arriviamo quando gli altri hanno già cominciato la regata vera e propria ma noi entriamo direttamente nel porto canale di porto Garibaldi
Come dice il portolano è un porto peschereccio ma non del tutto.
Due marina e una base nautica dell'Assonautica segnano la conversione incipiente dell'uso del porto canale.
Al RYC ci hanno indicato un madracchio dove poter ormeggiare per la notte ma nel luogo esatto dove dovremmo sistemarci non troviamo le bitte. Al loro posto sono rimasti i prigionieri ai quali le bitte erano fissati. Arrivati sul posto, sul muro della banchina ci accoglie un signore molto simpatico di nome Paolo al quale facciamo appunto presente che mancano le bitte dove ormeggiare e quindi abbiamo deciso in autonomia di spostarci di qualche metro. Paolo si guarda in giro e dice che le bitte c'erano fino a pochi giorni prima e che devono averle "portate via". Ci spiega che il mandracchio dove siamo ormeggiati non ha ancora "padrone" ed è del tutto inutilizzato. Ci fa capire che evidentemente a livello politico le varie amministrazioni non si decidono a mettere in piedi un progetto di sfruttamento degno dell'area, per altro di recente sistemazione. Ci spiega anche che durante la notte hanno contrattualizzato una ditta di vigilanza privata sarà presente sul posto con la vigilanza fissa mediante una macchina ed una imbarcazione che vigilerà l'area dalle 18.30 alle 06.30 del mattino successivo.
Sapremo poi che da consigliere dell'Assonautica locale, Paolo Dal Buono è uno degli organizzatori della odierna Mitily's Cup.
Come promesso, dopo che abbiamo finito di sistemare la barca viene un gommone a prenderci per portarci alla base nautica dove si terranno le premiazioni e la cena.
Ci sediamo al tavolo con dei ragazzi che indossano le magliette della Lega Navale e cosi veniamo a sapere che sono sella Sezione LNI di Goro. Uno di loro ha appena concluso il corso di Istruttore di Vela a Trieste.
Ci hanno raccontato dell'attività della Sezione di Goro e degli ancoraggi nella zona. In particolare ci hanno indicato la Sacca dei Scardovari dove poter arrivare a dar fondo all'ancora.
Colpo di scena, mi chiamano davanti ad una telecamera per intervistarmi perchè siamo un equipaggio di triestini e non era mai accaduto che dei triestini partecipassero alla veleggiata.
Poi al tavolo ci raggiungono Claudio Terrieri e dei suoi amici con i quali trascorriamo il resto della serata.
Alla fine mi chiamano anche per consegnarmi una medaglia per un terzo posto di classe. Io faccio finta di niente e mi presento a ritirare la "patacca" dato che in realtà non siamo neanche arrivati a tagliare i traguardo dato il poco vento ma mi dispiaceva di mettere qualcuno in imbarazzo e quindi ho ritirato il premio che sarebbe andato a finire in qualche cestino della differenziata.
Al termine della godibilissima serata, salutiamo tutti i nostri nuovi amici e recuperiamo un passaggio in macchina fino a dove è ormeggiata Frea.
Qui troviamo la guardia giurata a vigilare sulle poche barche rimaste ormeggiate al mandracchio. Si chiama Andrea e ci dice che ha lascato un pò la cima di poppa perchè secondo lui "andava fatto". Mi dice anche che dopo tanti anni di navigazione lui sa come si fà, "...sai, tanti anni passati sulla berche da pesca...". Capisco allora che la divisa di guardia giurata è un ripiego ma al ragazzone che ho di fronte manca qualcosa di quella vita di freddo, umido e mani rotte dal mare. Lo guoardo, calcolo la sua età e mi chiedo dov'era nel 1992 per i fatti di sangua tra chioggiotti e ferraresi. Di sicuro lui non c'era sulle barche da pesca allora ma da quello che mi ha raccontato poi mi rendo conto che anche dopo decenni la situazione non era poi cambiata così tanto.
Mi racconta che la scelta di cambiare mestiere è maturata dopo aver fatto un naufragio ed essersela cavata per fortuna.
Arriva l'ora di andare a dormire. Auguro ad Andrea buona notte e buon lavoro e vado in cuccia con Giulia.
Giorno 1 settembre
Sveglia alle 05.30. Preparo Frea. prima di mollare gli ormeggi scendo a terra e vado a salutare e ringraziare Andrea che è in macchina, sveglio e a fine turno.
Ore 06.00 Mollati gli ormeggi, si parte. Destinazione Venezia porto Lido.
Appena intrapresa la navigazione si alza vento di lasco, poi traverso. Mi illudo di poter fare una lunga navigazione a vela ma dopo neanche un'ora tutto cala fino a spegnersi. Nel mare liscio come l'olio i granchi blu in superficie fanno vibrare l'acqua. L'avvistamento più strano avviene al largo di Goro. A tre miglia da riva mi attraversa la strada una Pantigana che si dirige a nuoto verso la costa. Dev'essere tanto fortunato quell'animaletto che ha tagliato la rotta a Frea rimanendo incolume dopo aver scampato, fino a quel momento, gli attacchi dei gabbiani o di qualche pesce. Sarà anche una brutta pantigana ma spero che ce l'abbia fatta ad arrivare a riva.
Ore 17. 50 arrivati a porto lido ci dirigiamo subito nel canal de tresso in fianco al Lazzaretto Novo.
Ferro in 2.4 mt. di acqua, bagno e cena dopo un bel bagno ed un bellissimo tramonto.
Giorno 2 settembre
Sveglia con calma, colazione e alle ore 09.00 ci mettiamo in moto dopo una notte super tranquilla.
Destinazione Caorle.
Subito fuori da porto Lido la traina ci regala un tombarello.
Per il resto navigazione noiosa, a motore.
Alle ore 16.30 siamo al marina Darsena dell'orologio. Una bella doccia e dopo cena facciamo due passi in centro. Uno scroscio d'acqua ci sorprende ma riusciamo a ripararci tra un bar ed un negozio.
Il mattino successivo, prima di partire, ritorniamo in centro a far un pò di spesa. Frutta e verdura in un negozio di via del branzino.
Giorno 03 settembre
Partiamo verso le 11.00 con destinazione laguna di Grado
Di nuovo giornata calda, senza vento. Smotorata fino a Grado. Ci fermiamo prima di entrare in laguna per fare un bagno. Poi raggiungiamo il nostro solito posto in laguna.
Arriviamo e ci godiamo la pace assoluta.
Poi la cena e poi Giulia scende in cabina. Io resto in coperta a guardar le stelle. Ad un certo punto devo andarmene. Sono davvero troppi i "zanzari" che mi volano intorno.
Scendo, chiudo tutto e...buona notte.
Giorno 4 settembre
Ci svegliamo all'alba con una sorta di ventilatore acceso sopra la barca. Una miriade di zanzari ha invaso lo spazio aereo sopra a Frea. E non solo! Tutta la barca è diventata spazio di soggiorno per questi insetti che hanno invaso ogni spazio della coperta. Anche in cabina ne volano parecchie. Dopo colazione mi faccio coraggio ed esco fuori. Sono circondato, avvolto completamente da insetti. Rientro nel canale briccolato e comincio a spazzare tutto di secchi d'acqua. La maggior parte degli insetti cadono con l'acqua ma il resto non mollano. Sembra che vedano in Frea la grande mamma dalla quale non vogliono staccarsi. Ripartiamo e in mare riprendo le pulizie.
Ritorniamo a Trieste che ci volano ancora intorno.
Prendo il tubo dell'acqua e procedo con un intervento ad alta pressione. Sembra non finire mai ma alla fine la barca è pulita.
Questo viaggio finisce cosi, rimandando le pulizie interne di due giorni.
Poi tutto ritorna come prima.